Particolarmente sviluppato è, come lungo tutta la riva orientale del lago, il sistema difensivo.A Mandello del Lario sono presenti tre torri:La prima, in zona lago e vicino alla Chiesa di S. Lorenzo, è chiamata "Torre Pretoria" ed è un torrione quadrato molto basso attualmente adibito ad abitazione privata al quale sono state tolte le merlature; la seconda, detta "Torre dei Lafranconi", nella frazione alta di Rongio; infine la terza, forse più conosciuta, nel nucleo abitato di Maggiana, "Torre dei Barbarossa".Ad esse si aggiungono le due torri presenti nei comuni limitrofi di Abbadia Lariana e Lierna: si tratta, rispettivamente, de "la Torraccia" (Abbadia Lariana) ancora visibile ai bordi della SS 36 e de "il Castello" (Lierna).
Torre detta del Barbarossa
Posta in una posizione suggestiva al centro dell’abitato di Maggiana, frazione di Mandello del Lario, la Torre detta del Barbarossa ci consente di fare un tuffo nel passato.
Il nome della torre riconduce infatti all’ospitalità della famiglia Mandelli, che nel 1158, secondo tradizione, avrebbe fatto soggiornare l’Imperatore Federico I, detto appunto "Barbarossa", il quale l'avrebbe utilizzata per osservare le battaglie navali, sul prospiciente ramo lecchese del Lago di Como, fra i Milanesi (alleati della Lega Lombarda) e i Comaschi (alleati del Barbarossa assieme a Mandello).L’avvenimento è attestato dal rinvenimento, avvenuto il 5 maggio 1828, di una lapide di granito, oggi purtroppo andata perduta, su cui era incisa la frase:
La sua collocazione strategica permetteva di dominare i sentieri che conducevano verso la Val Meria e i Piani Resinelli, anticamente terre di pascoli e miniere.La forma della Torre del Barbarossa è quadrata; l'altezza è di 40 braccia e la larghezza di dieci.
Le mura hanno da ogni parte finestre ogivali che si alternano con delle feritoie.
L’accesso avviene per mezzo di un ampio portone in stile medievale che immette in un cortiletto d'ingresso dal quale, tramite una scala, si entra al primo piano della torre.Dal 1976 l'edificio è di proprietà del Comune, che l’ha data in gestione al G.A.MAG. (Gruppo Amici di Maggiana), associazione che qui organizza una bella festa medievale.
All’interno dell’edificio è attualmente collocato il Museo etnografico che racconta e illustra, attraverso oggetti e immagini che risalgono alla fine dell'800 e alla prima metà del secolo successivo, le vicende di Maggiana e i modi di vita e di lavoro delle comunità che abitavano in queste zone. Indirizzo: Via S. Giorgio, 8/c (Fuori dal centro abitato, in posizione dominante)
Apertura:- da aprile a settembre sabato e domenica e aperture straordinarie 2 aprile, 25 aprile, 1 maggio, 15 agosto dalle 10.00 alle 12.00:
Per richieste di aperture straordinarie nei infrasettimanali, mandare una e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o, in alternativa, a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Ingresso: Offerta libera.
Per Informazioni www.museotorremaggiana.it/
Il nome della torre riconduce infatti all’ospitalità della famiglia Mandelli, che nel 1158, secondo tradizione, avrebbe fatto soggiornare l’Imperatore Federico I, detto appunto "Barbarossa", il quale l'avrebbe utilizzata per osservare le battaglie navali, sul prospiciente ramo lecchese del Lago di Como, fra i Milanesi (alleati della Lega Lombarda) e i Comaschi (alleati del Barbarossa assieme a Mandello).L’avvenimento è attestato dal rinvenimento, avvenuto il 5 maggio 1828, di una lapide di granito, oggi purtroppo andata perduta, su cui era incisa la frase:
"FRIDERIC IMPERAT GERMAN HIC TUTUS QUIEVIT ANNO 1158"Con la sua mole quadrata, l’imponente edificio svetta in posizione dominante verso il lago.
(Federico Imperatore di Germania qui sicuro riposò anno 1158).
La sua collocazione strategica permetteva di dominare i sentieri che conducevano verso la Val Meria e i Piani Resinelli, anticamente terre di pascoli e miniere.La forma della Torre del Barbarossa è quadrata; l'altezza è di 40 braccia e la larghezza di dieci.
Le mura hanno da ogni parte finestre ogivali che si alternano con delle feritoie.
L’accesso avviene per mezzo di un ampio portone in stile medievale che immette in un cortiletto d'ingresso dal quale, tramite una scala, si entra al primo piano della torre.Dal 1976 l'edificio è di proprietà del Comune, che l’ha data in gestione al G.A.MAG. (Gruppo Amici di Maggiana), associazione che qui organizza una bella festa medievale.
All’interno dell’edificio è attualmente collocato il Museo etnografico che racconta e illustra, attraverso oggetti e immagini che risalgono alla fine dell'800 e alla prima metà del secolo successivo, le vicende di Maggiana e i modi di vita e di lavoro delle comunità che abitavano in queste zone. Indirizzo: Via S. Giorgio, 8/c (Fuori dal centro abitato, in posizione dominante)
Apertura:- da aprile a settembre sabato e domenica e aperture straordinarie 2 aprile, 25 aprile, 1 maggio, 15 agosto dalle 10.00 alle 12.00:
Per richieste di aperture straordinarie nei infrasettimanali, mandare una e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o, in alternativa, a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Ingresso: Offerta libera.
Per Informazioni www.museotorremaggiana.it/
Torre dei Lafranconi
L'edificio risale al XIII secolo e venne assegnata alla locale famiglia dei Lafranconi, dai quali prendi il nome; così come le altre case-torri, aveva con ogni probabilità una funzione difensiva e di avvistamento.La torre ha la classica struttura quadrangolare, con fronti in pietrame a vista con finestrelle e feritoie. Gli accessi sono due, uno a monte al piano seminterrato ed uno a valle, da scala esterna, al piano primo.
Torre Pretoria
Nel vecchio borgo è chiaramente visibile una delle tracce del periodo medievale: vicino al lago si affaccia, su Piazza Italia, la Torre Pretoria un edificio massiccio e compatto, originariamente sede del Pretorio (l’istituzione incaricata dell’amministrazione della giustizia).Oggi, dell’edificio originale, è rimasta solo la parte posteriore e la parte inferiore, nella quale sono incastrati, ai due angoli della facciata occidentale, due grossi massi di ghiandone in cui si possono notare due “buchi” ora riempiti dal cemento.
Queste due grosse pietre erano state precedentemente utilizzate, secondo lo studioso O. Zastrow, come sostegni ad un maglio idraulico, macchinario in uso proprio durante l’alto medioevo: questo elemento proverebbe l’edificazione della torre in un’epoca medioevale e non romana, come invece sostenuto da altri studiosi; questa analisi non esclude tuttavia l’esistenza precedente di un’altra struttura difensiva con caratteristiche simili.Alla metà del secolo scorso la torre fu demolita fino all’attuale terrazzo al primo piano, sopra al quale è stata poi costruita una abitazione; la Torre è ancora oggi, nonostante i vari rimaneggiamenti, molto imponente e le mura originali superano i 70 cm di spessore.La facciata posteriore che, come detto sopra, fu risparmiata dalla demolizione, presenta, ancora oggi, l’antica muraglia in cui si possono osservare feritoie, finestrelle e arcate murate.
Questo perchè, in epoca medioevale, la costruzione aveva anche la funzione di sentinella, per avvistare l’eventuale arrivo di nemici, facendo parte, come si sta dicendo, di quel sistema di fortificazioni a protezione degli abitati del territorio mandellese.Si racconta che, dalla parte interna della torre, attraverso una botola, fosse possibile accedere ad un passaggio segreto sotterraneo (adesso murato) che portava alla chiesa di S.Lorenzo Martire.Nella guida turistica "La Storia in riva al Lago", a cura dell'Archivio Comunale Memoria Locale, è ricostruita la storia dell'antico borgo e delle sue fortificazioni.
Queste due grosse pietre erano state precedentemente utilizzate, secondo lo studioso O. Zastrow, come sostegni ad un maglio idraulico, macchinario in uso proprio durante l’alto medioevo: questo elemento proverebbe l’edificazione della torre in un’epoca medioevale e non romana, come invece sostenuto da altri studiosi; questa analisi non esclude tuttavia l’esistenza precedente di un’altra struttura difensiva con caratteristiche simili.Alla metà del secolo scorso la torre fu demolita fino all’attuale terrazzo al primo piano, sopra al quale è stata poi costruita una abitazione; la Torre è ancora oggi, nonostante i vari rimaneggiamenti, molto imponente e le mura originali superano i 70 cm di spessore.La facciata posteriore che, come detto sopra, fu risparmiata dalla demolizione, presenta, ancora oggi, l’antica muraglia in cui si possono osservare feritoie, finestrelle e arcate murate.
Questo perchè, in epoca medioevale, la costruzione aveva anche la funzione di sentinella, per avvistare l’eventuale arrivo di nemici, facendo parte, come si sta dicendo, di quel sistema di fortificazioni a protezione degli abitati del territorio mandellese.Si racconta che, dalla parte interna della torre, attraverso una botola, fosse possibile accedere ad un passaggio segreto sotterraneo (adesso murato) che portava alla chiesa di S.Lorenzo Martire.Nella guida turistica "La Storia in riva al Lago", a cura dell'Archivio Comunale Memoria Locale, è ricostruita la storia dell'antico borgo e delle sue fortificazioni.

Intorno alle mura c’era il fossato, alimentato dall’acqua del lago e colmato secoli più tardi, intorno alla seconda metà del 1700. Oggi, lungo il suo tracciato, a nord, vi é la via chiamata, appunto, "via del Fosso", al cui inizio é possibile leggere, su una lapide, la dicitura che ricorda la definitiva chiusura del fossato avvenuta nel 1775:
ANTIQUAE MANDELLIANAE ARCISAccanto agli edifici di interesse storico, assumono particolare rilevanza sul territorio mandellese le numerose chiese e santuari: una costellazione di luoghi di culto, che si sviluppa anche nei paesi limitrofi, che comprende preziosi esempi di stile romanico e barocco, vere eccellenze del patrimonio artistico-religioso lombardo.
VALLUM
CAROLO COMITE SFONDRATO A. RIPARIA
INTIMIORI AUGG CUBICULARIO
PUBLICAE COMMODITATI CONSULENTE
OBSTRUCTUM
ANDREAS EX NOBB. GEORGIIS BERTOLLA
PREDIALIS CENSUS PRAEFECTUS
PROPRIO COMMUNIQUE AERE
IN COMMODAM VIAM REDIGI CURAVIT
ANNO MDCCLXXV
San Giorgio
La Chiesa di San Giorgio sorge su un piano che sovrasta il cosiddetto Sasso San Giorgio, che si erge sul ramo del Lago di Como, lungo il Sentiero del Viandante.Sulla data di costruzione c'è ancora molta incertezza, anche se è probabile che si tratti di edificio altomedioevale: secondo la tradizione, la Chiesa venne fatta costruire nel XIII secolo, per volere di un crociato di ritorno dalla Terra Santa.
Secondo un'altra leggenda, la Chiesa sarebbe sorta sul rifugio di un monaco appartenente all'ordine dei Templari.L’architettura è essenziale, come per gran parte dei tempietti medioevali rintracciabili sulle rive del Lago di Como; con una struttura ad aula unica con soffitto a capriate a vista e abside quadrangolare con volta a crociera, deve il suo aspetto attuale a una serie di restauri avvenuti perlopiù in epoca trecentesca.Particolarmente incantevole l’apparato decorativo che copre gran parte delle pareti, l’arco trionfale e il fondo del presbiterio: numerosi sono gli affreschi votivi databili tutti al XV secolo.
Il ciclo decorativo si muove entro la matrice culturale dell’Osservanza promossa da San Bernardino: la concezione rappresentata, in maniera solenne, si basa sull'idea che, nel giorno del giudizio, saremo valutati sulla base delle opere compiute e in particolare della carità (elemento assolutamente centrale nel messaggio cristiano)Indirizzo: Via S. Giorgio, 8/c (fuori dal centro abitato, in posizione dominante) - S. Giorgio, Mandello del Lario
Apertura: da aprile a settembre tutte le domeniche e festivi 10.00-12.00 e 14.00-16.00. Apertura straordinaria da richiedere alla Pro Loco di Mandello del Lario.
Per informazioni è possibile consultare il libro di Oleg Zastrow, La Chiesa di San Giorgio a Mandello del Lario
Secondo un'altra leggenda, la Chiesa sarebbe sorta sul rifugio di un monaco appartenente all'ordine dei Templari.L’architettura è essenziale, come per gran parte dei tempietti medioevali rintracciabili sulle rive del Lago di Como; con una struttura ad aula unica con soffitto a capriate a vista e abside quadrangolare con volta a crociera, deve il suo aspetto attuale a una serie di restauri avvenuti perlopiù in epoca trecentesca.Particolarmente incantevole l’apparato decorativo che copre gran parte delle pareti, l’arco trionfale e il fondo del presbiterio: numerosi sono gli affreschi votivi databili tutti al XV secolo.
Il ciclo decorativo si muove entro la matrice culturale dell’Osservanza promossa da San Bernardino: la concezione rappresentata, in maniera solenne, si basa sull'idea che, nel giorno del giudizio, saremo valutati sulla base delle opere compiute e in particolare della carità (elemento assolutamente centrale nel messaggio cristiano)Indirizzo: Via S. Giorgio, 8/c (fuori dal centro abitato, in posizione dominante) - S. Giorgio, Mandello del Lario
Apertura: da aprile a settembre tutte le domeniche e festivi 10.00-12.00 e 14.00-16.00. Apertura straordinaria da richiedere alla Pro Loco di Mandello del Lario.
Per informazioni è possibile consultare il libro di Oleg Zastrow, La Chiesa di San Giorgio a Mandello del Lario

Santuario Beata Vergine del Fiume
In zona "Mandello basso" si trova il Santuario della Beata Vergine del Fiume.La nascita dell'edificio di culto è legata a un miracolo avvenuto nel '600, quando le acque del fiume Meria, in seguito a un’esondazione, depositarono davanti a un’immagine della Madonna con Gesù Bambino dipinta sul muro di cinta di una vigna, un intero sacco di grano trascinato via da un mulino. La devozione per l’effigie della Vergine accrebbero la popolarità dell’immagine, alla quale si volle perciò dare degna collocazione all’interno di un edificio di culto.L'iniziativa della costruzione spetta all'arciprete Giovanni Battista Sambuca, che si avvalse delle elemosine della comunità e delle donazioni dei maggiorenti locali.Al suo interno la chiesa conserva un ricchissimo apparato decorativo di stile barocco.Indirizzo: Piazza Beata Vergine del Fiume
Chiesa della Madonna di Debbio
Tra i santuari meno conosciuti vi è quello dedicato a Santa Maria Nascente in località Debbio, sul confine tra Abbadia Lariana e Mandello del Lario.Un tempo l’edificio era un importante punto di incrocio tra vie di comunicazione (da e per il Lago di Como, verso i borghi circostanti o in direzione dei monti) e tappa di processioni o manifestazioni di religiosità popolare.Conserva oggi sull’altare una pregevole Madonna del latte del 1434, recentemente restaurata.Nella pubblicazione “Una Madonna ... da riscoprire”, a cura dell’Archivio Comunale della Memoria Locale, è possibile trovare informazioni e immagini dettagliate; il dépliant è scaricabile in pdf.
Apertura: su prenotazione presso la Pro Loco di Mandello del Lario
Apertura: su prenotazione presso la Pro Loco di Mandello del Lario
Chiesa di San Lorenzo
La Chiesa Arcipretale di San Lorenzo sorge su una piazza a pochi passi dal lago e all’ingresso dell’antico borgo di Mandello del Lario.
L'edificio attuale risale al XVII secolo ed è sorto in sostituzione del tempio precedente; il campanile è di chiara impronta romanica, è databile intorno al XII secolo ed una delle Torri difensive del Castrum. All’interno è conservato un preziosissimo Organo Serassi (1764), scolpito e dorato.La decorazione della Chiesa risale al XVII secolo e segue il gusto decorativo barocco. Da segnalare il prezioso ciborio intagliato e l'altare a baldacchino in legno policromo.Unito alla Chiesa, si riconosce ancora il complesso dell'abbazia benedettina, già esistente nell'833 d.C..
Di fronte alla Chiesa, invece, l’antica Cappella dei Morti, a pianta ottagonale.Indirizzo: Piazza S. Lorenzo, 11
L'edificio attuale risale al XVII secolo ed è sorto in sostituzione del tempio precedente; il campanile è di chiara impronta romanica, è databile intorno al XII secolo ed una delle Torri difensive del Castrum. All’interno è conservato un preziosissimo Organo Serassi (1764), scolpito e dorato.La decorazione della Chiesa risale al XVII secolo e segue il gusto decorativo barocco. Da segnalare il prezioso ciborio intagliato e l'altare a baldacchino in legno policromo.Unito alla Chiesa, si riconosce ancora il complesso dell'abbazia benedettina, già esistente nell'833 d.C..
Di fronte alla Chiesa, invece, l’antica Cappella dei Morti, a pianta ottagonale.Indirizzo: Piazza S. Lorenzo, 11
