Età antica
Pur non avendo notizie certe sull'origine di Mandello del Lario, si suppone che il territorio fosse abitato già in epoca preromana: all'età Eneolitica risalgono scheletri, ceramiche e oggetti litici ritrovati in frazione Moregallo, nella "grotta del Maiale", siglata Lo- Co- 2373; durante l'età del Ferro (VII secolo a.C.) il territorio mandellese, occupato dalla prima invasione celtica, era un insediamento di Galli, dei quali sono stati ritrovati alcuni resti (soprattutto tombe, coppe e fibule) oggi conservate al museo nazionale di Zurigo.Nel 222 a.C. dopo la vittoriosa battaglia di Clastidium (oggi Casteggio, nell'Oltrepò Pavese) i Romani marciarono sulla capitale dei Galli Insubri, Mediolanum (Milano), conquistandola e dando così inizio alla colonizzazione del territorio.L'ipotesi dell'origine romana di Mandello del Lario trova conferme nel fatto che l'urbanistica del borgo a lago ha una disposizione tipicamente romana, ovvero un rigido schema rettangolare simile a quello di un castrum romano; probabilmente all’epoca l'insediamento svolse proprio a funzione di presidio militare di difesa, in un periodo storico nel quale l’Impero Romano seguiva una politica espansionistica verso le terre d'oltralpe.
Medioevo
Nel periodo feudale il borgo di Mandello del Lario divenne un contado rurale dell'alto Milanese. I Conti di Mandello trassero il cognome di famiglia dal nome del borgo: i Mandelli è un casato antichissimo, di primaria nobiltà lombarda.Nel 1117, durante la guerra tra Como e Milano, i Mandellesi si schierarono con i Comaschi a fianco del papa Urbano II, contro i Milanesi appoggiati dall’imperatore Enrico IV; nel 1126, nel corso della guerra durata ben 10 anni, il borgo di Mandello del Lario fu saccheggiato ed incendiato da parte dei Lecchesi e dei Milanesi.Nel 1154 Federico Barbarossa, sulla via del ritorno verso la Germania dopo la sua prima discesa in Italia, affidò la custodia del paese e della Torre di Maggiana (frazione di Mandello) ad Alcherio Bertola, ricco signore del luogo nonchè fedelissimo della causa imperiale.Nel 1160, quando le città italiane pensarono a rendersi indipendenti dall’impero e si formarono i comuni, Mandello del Lario fu tra i primi borghi del Lago di Como ad accogliere la novità amministrativa e si costituì in Comune, con consoli, assemblee e magistrati propri.Sono diversi i mandellesi che occuparono svariati incarichi di prestigio in molte località italiane. Tra questi Rubaconte da Mandello è podestà di Bergamo nel 1229 e podestà di Firenze nel 1237. Dante Alighieri lo ricorda nella Divina Commedia:(Purgatorio, Canto XII, 34ª terzina)“Come a man destra per salir al monte
dove siede la chiesa che soggioga
la ben guidata sopra Rubaconte"
Età moderna
Nel 1495 Ludovico Maria Sforza detto "il Moro", reggente il ducato milanese, annette al suo ducato il feudo di Mandello del Lario e lo infeuda a Gaspare di San Severino.Di questo periodo è lo scritto del comasco Paolo Giovio, vescovo di Nocera, nella scrittura latina del periodo alto medievale:
"Mandellum oppidum positura, coelo, campis, ubertate nullis posferendum".Mandello non è secondo a nessuno per tante belle qualità.Nel 1532 nelle acque di Mandello del Lario si verifica un violento combattimento fra gli Sforzeschi, accampatisi sotto la guida del colonnello Vistarino, e le truppe del marchesato di Musso guidato da Gian Giacomo dei Medici, detto Il Medeghino. Durante lo scontro, Gabriele de Medici, fratello del Medeghino, fu colpito a morte.
Il marchesato di Musso, rappresenta solo uno dei tanti pseudo staterelli che si contendevano il territorio lariano in quei secoli, a fianco delle importanti potenze del momento: la Spagna di Carlo V, la Francia di Francesco I, la Serenissima dei potenti dogi, i Grigioni svizzeri, la Milano degli ultimi Sforza."Furbescamente il Vistarino riuscì ad attirare il Medeghino in un'imboscata tra Mandello e Onno nella quale persero la vita Gabriele dei Medici fratello del Medeghino e del futuro Papa Pio IV""
"Li passa un fiumicello (la ‘rongia’ è un canale artificiale in parte visibile ancora oggi col suo defluire dell’acqua) quasi per il mezzo, che fa girare molte ruote di molini di grano et fa battere con i magli ferro et rame, folare panni di lana" (da qui alcuni nomi come la frazione Molina e la Fula). "Nel 1790 A.G. Della Torre di Rezzonico, scrivendo di Mandello del Lario, ricorda:
"L'ingente Torre dei Mandellesi che ora senza difesa va in rovina di giorno in giorno... è di antichità certo venerabile...nel piccolo fiume che vi scorre davanti si vedono un mulino e officine destinate alla lavorazione del rame e del ferro. Vi erano anche fabbriche di scordassieri per la purga delle lane".Nel 1797, anno di nascita della Repubblica Cisalpina e di adozione della bandiera tricolore, Mandello del Lario fu il primo comune lariano su cui sventolò la bandiera italiana.
Vari avvenimenti storici vengono a toccare la sua realtà.
Nel corso dei secoli successivi Mandello del Lario si sviluppò ulteriormente, soprattutto dopo la realizzazione della strada costiera (l'attuale SP72), inaugurata nel 1832 durante la dominazione austriaca.
Età contemporanea
Nel febbraio 1921 nasce la “Moto Guzzi”. Il tecnico Carlo Guzzi, di origine milanese trapiantato a Mandello del Lario, realizza un prototipo di motocicletta con motore ad asse orizzontale. L'azienda assurge a fama mondiale con le sue circa 3400 vittorie, rendendo celebre il nome di Mandello del Lario in tutto il mondo e questo non solo per le prestigiose moto, ma anche per le vittorie olimpiche ed intercontinentali della “Canottieri Moto Guzzi”, e le imprese nell'alpinismo ed in molteplici altre attività sportive dei numerosi appartenenti al "dopo lavoro" della Moto Guzzi.Dal 1939 al 1945 si svolge il secondo conflitto mondiale che coinvolge anche il centro abitato di Mandello del Lario con la presenza di truppe straniere e tragici episodi nel centro abitato e sulle propaggini delle Grigne.Alla cessazione del conflitto, i mandellesi riprendono con vigore le loro attività e il paese si afferma come importante centro industriale: nel 1946 l'ing. Luigi Buzzi fonda la “CEMB”, che si afferma a livello mondiale nella produzione di macchine equilibratrici impiegate in tutti i campi dell'industria e nell'aerospaziale; sempre nel 1946 l'ingegner Arturo Gilardoni fonda la "Gilardoni SpA” che si afferma a livello internazionale nella progettazione e produzione di apparecchiature a raggi X e nucleari, impiegate nei controlli non distruttivi industriali ed alimentari, nella sicurezza antiterrorismo, nelle apparecchiature elettromedicali e nello studio delle opere d’arte; nel 1956 il dottor Vittorino Gilardoni fonda la “Gilardoni ing. Vittorio”, conosciuta e particolarmente apprezzata nel mondo per la produzione e soprattutto la cromatura dei cilindri dei motori a scoppio. Già nel 1951 gli abitanti mandellesi sono 6550 e, nel rapporto tra cittadinanza e attività produttive, la "Mandello industriale" risulta essere il primo comune a livello nazionale. Nello stesso anno la cittadina viene raggiunta dal metanodotto.Ancora oggi Mandello del Lario conserva la propria tradizione industriale e ospita numerose piccole-medie aziende dalla personalità dinamica e laboriosa, oltre a grandi imprese di rinomata fama internazionale, tra cui quelle appena citate.
Per approfondimenti è possibile consultare:
- "Oppidum Mandelli" di Vincenzo Zucchi, edizioni 1931, 1946, 1959, 1979, 1990, 1993;
- Numerose pubblicazioni, raccolte e scritti a cura dell'Archivio Comunale Memoria Locale;
- "Adda fiume di confine: Contrabbando e spionaggio tra Olginate e la Valle S. Martino nella seconda metà del quattrocento” di G. Riva – G. Aldeghi;
- “Le comunicazioni nel bacino dell’Adda” di P. Pensa.