Passo 1 - Somana - Olcio
Belvedere sul Lago di Como
In generale: tracciato facile, panoramico. Per metà su strade urbane, poco trafficate
Tempo totale: circa 3 ore.
Difficoltà: percorso facile, per tutti.
Pendenze: massimo dislivello circa 100 mt.
Fondo: strade urbane e comodi sentieri.
Punti di ristoro:
- Frazione di Somana: bar.
- Frazione di Olcio, in zona a lago: bar gelateria.
- Mandello del Lario: bar sul percorso.
Attrezzatura: Scarpe comode da passeggio con suole antiscivolo.
Raggiunta la piazza della chiesa in frazione Somana, si prosegue in salita verso il cimitero.
Oltrepassato il parcheggio antistante, dopo pochi metri, in prossimità di una cappella, si incontra a sinistra la deviazione per la frazione di Olcio (segnavia CAI n.15).
Inizia ora uno stretto sentiero che, scendendo a gradini tra prati coltivati, perde velocemente quota e si trasforma più avanti in una larga e ben lastricata mulattiera con belle vedute sul Lago di Como fino alla punta di Bellagio.
Si attraversano terrazzamenti coltivati a olivi e viti e si raggiungono le prime case della frazione di Olcio, tutta stretta fra lago e monti con le sue tipiche viuzze. Tenendo la sinistra, si imbocca Via per Somana che conduce alla bella Chiesa di S. Rocco.
Si scende la piccola scalinata e si percorre la strada asfaltata, praticamente senza traffico, che conduce alla strada provinciale 72, in prossimità di un’antica cappelletta dell’Immacolata.
Si prosegue per Via Gioberti che corre alta parallela alla provinciale e che permette di raggiungere, senza i pericoli del traffico automobilistico, lo stabilimento della "Gilardoni raggi X".
Voltando a destra e transitando davanti all’ingresso della ditta, si arriva al lago e lo si costeggia lungo una stradina sterrata pedonale.
Oltrepassata la zona campeggio, si arriva al rione dei Mulini e quindi al campo sportivo.
Superato il ponte sul torrente Meria, si svolta a sinistra in via Maestri Comacini, raggiungendo la Chiesa della Madonna del Fiume, a ricordo del ritrovamento di un pezzo di muro intatto con l’immagine della Madonna e del Bambino, resto di una cappella travolta dallo straripamento del Meria.
Da qui, in breve, si torna alla stazione ferroviaria.